Massimo Recalcati, con l’aiuto della psicoanalisi prova a spiegarci l’odio antirenziano. Un problema storico di quella sinistra incapace di interpretare il suo tempo. Renzi non è il primo né il solo a subirne le conseguenze. Prima di lui e più di lui Bettino Craxi divenne vittima a schiena dritta dello stesso odio. L’ho detto subito perché, chi giudica a prescindere, possa rinunciare a leggere quanto sto per scrivere. Una banda di “opinionisti” provano a farla franca con una inversione a U. Basta scorrere il rewind degli ultimi 30 giorni per rendersene conto. Il problema non è solo la politica, quanto il racconto che se ne fa agli italiani, condizionandone la conoscenza e la coscienza con una lettura faziosa e fuorviante. Siamo oppressi e condizionati dal “copia e incolla”. Un tempo si diceva “l’ha detto la televisione”… per dipingere di verità una fiction… Ieri ci ha provato Grillo, simbolo del mediocre poema epico del nostro tempo, proponendo al suo popolo un quesito strampalato: “Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?” Strampalato perché? Mario Draghi è il Presidente incaricato perché le emergenze sanitaria, sociale, economica possono essere fronteggiate soltanto attraverso l’utilizzo, rapido ed efficace, delle grandi risorse, predisposte dall’Unione Europea e richiedono immediati provvedimenti di governo. È doveroso, quindi, dar vita a un governo, con adeguato sostegno parlamentare, per non lasciare il nostro Paese esposto agli eventi in questo momento così decisivo per la sua sorte. Il Presidente Mattarella ha rivolto un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un Governo di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica. Un Governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili. In questa decisione assunta dal Presidente Mattarella c’è la saggezza, l’equilibrio, la fermezza di un Capo dello Stato che indica la rotta alla nave Italia per affrontare la tempesta conferendone la plancia di comando a Mario Draghi. Il M5S è riuscito a non governare sia con la destra che con la sinistra negando ogni promessa su cui aveva illuso gli elettori. Sergio Costa dal 1º giugno 2018 è stato Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare nei governi Conte I e II. Nel corso delle ultime elezioni politiche venne indicato da Luigi Di Maio per la squadra di governo del M5S. Se Draghi dovesse difendere “i principali risultati raggiunti dal MoVimento,” vorrebbe dire che il Presidente del Consiglio uscente Conte si è mostrato un incapace. Conte invece è stato l’artefice del rinvio e interprete di un metodo ricorrente dei suoi due governi. Quello di evadere il merito dei contenuti, fermandosi ai titoli. Il metodo è sempre una scelta! Impedire la conoscenza e conseguentemente il confronto nel merito. Questa scelta sta alla base del fallimento! La transizione è il passaggio da una situazione a una nuova e diversa. Quindi quella di Grillo e del suo strampalato quesito è una contraddizione perché difende i risultati raggiunti dal Governo Conte. Quali? Non è dato di sapere… A proposito del “super-Ministero della Transizione Ecologica che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento”, vale la pena soffermarsi su una delle criticità che in questi
(continua ...)